Da questa settimana inizia una nuova rubrica su tutto quello che è stato il Gs in questi 40 anni appena trascorsi. La rubrica si chiamerà AMARCORD-GSMINORI40 e sarà curata da Coach Apicella, autentico depositario dei ricordi personali e non del GS. Se ci sono ex giocatori o ex dirigenti di questi gloriosi 40anni che conservano  ricordi ed aneddoti o addirittura foto contattateci tramite la nostra posta elettronica: gsminoripallacanestro@gmail.com . Perché la memoria è importante.

 

 

La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda.

 La memoria è un presente che non finisce mai di passare

 (Octavio Paz)

                            Masto Gennaro

 

Quando i ricordi escono dalla malinconia delle nuvole che attraversano la nostra vita, quando squarciano quelle nuvole e appaiono nella loro nitidezza come un raggio di sole, riscaldano lo spirito e creano ancora più entusiasmo per proseguire il cammino senza paura.

Gennaro Apicella, ma per me resterà sempre” Masto Gennaro” è stato presidente alla fine degli anni settanta, inizi anni ottanta, era un commerciante aveva un negozio di ferramenta.

Nonostante era oberato dal lavoro accettò questo gravoso incarico anche come atto d’amore nei confronti della figlia Carmela valida giocatrice della serie C femminile.

Con il suo pulmino 850 scorrazzavamo per l’intera provincia, qualche volta ci è toccato anche spingerlo per poterlo di nuovo farlo ripartire.

Ho iniziato il mio percorso di coach proprio con la sua presidenza, quando dovetti sostituire Alfonso Carmosino alla guida della promozione maschile nel pieno del campionato in seguito all’ abbandono di tutti i giocatori maioresi della squadra, dovemmo reclutare ex giocatori come Mimmo Cornero, Beppe Sammarco, Salvatore Aceto e Vincenzo Aceto. Con grande rammarico non potei più fare il giocatore, alla fine ce la cavammo abbastanza bene arrivando al quinto posto. Per la storia Alfonso Carmosino è stato l’unico allenatore esonerato in tutti questi anni della nostra associazione.

Avevo accettato proprio perché era un uomo mite, di una bontà unica quasi fanciullesca.

In una trasferta a Lamezia Terme lo dimenticammo per ben due volte. La prima alla stazione di Salerno, ce ne accorgemmo solo a Pontecagnano e tornammo di nuovo a prenderlo.

La seconda a Lamezia Terme e in quella occasione la colpa fu mia, perché con l’esperienza di Salerno mi aveva pregato di avvisare l’autista. Io preso dalla tensione della partita me ne dimenticai.

Quando ci accorgemmo che non c’era sul pullman era troppo tardi, ci avremmo pensato dopo.

Invece colpo di scena lo trovammo davanti al campo, lui non si era perso d’animo aveva parlato con dei ragazzi che lo avevano accompagnato a destinazione.

Quando scendemmo dal pullman scattò un applauso nei suo confronti, e lui con candore non mi riproverò ma sorrise solamente

 

Per la cronaca giocammo senza il nostro campione Enzo DI Palma perché influenzato, perdemmo di un punto e io sbagliai i due tiri liberi decisivi a quattro secondi dalla fine con un clima torrido, campo scoperto con 35 gradi all’ombra..

                                                                  –MApicella-